Lessi una volta una frase che suonava più o meno così: l'unica utilità nell'avere denaro è non dover più pensare ai soldi. Purtroppo, i fatti smentiscono questa opinione. I soldi creano nell'uomo un anelito verso il non-necessario. Con i soldi non soddisfacciamo solo i nostri bisogni, ma creiamo voragini di bisogni che non avevamo. Per questo Gesù ne parla come un anti-dio. È una tendenza verso un infinito che invece di riempirci ci svuota di continuo. Constata acutamente Benjamin Franklin: «Il denaro non ha ancora mai reso un uomo felice, e né lo farà mai. Non c’è nulla nella sua natura che possa produrre felicità. Più un uomo ne possiede, più ne desidera. Invece di riempire un vuoto, ne crea uno». È più realista del detto iniziale Gesù che ci avverte: «Non potete servire Dio e la ricchezza»
Lc 16,9-15
Ebbene, io vi dico: fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne. Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra? Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l'uno e amerà l'altro, oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire Dio e la ricchezza». I farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano tutte queste cose e si facevano beffe di lui. Egli disse loro: «Voi siete quelli che si ritengono giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che fra gli uomini viene esaltato, davanti a Dio è cosa abominevole.
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