Non avrebbe bisogno di un invito alla lettura il libro del Cardinale Walter Kasper, Misericordia. Concetto fondamentale del vangelo – Chiave della vita cristiana, edito dalla Queriniana per la collana giornale di teologia. Sono due almeno i motivi che fanno del libro una garanzia: l’autore, il Card. Kasper; e la testimonianza di papa Francesco durante il suo primo angelus del 17 marzo 2013, quando disse: «In questi giorni, ho potuto leggere un libro di un Cardinale – il Cardinale Kasper, un teologo in gamba, un buon teologo – sulla misericordia. E mi ha fatto tanto bene».
La misericordia, che occupa un posto centrale nella Bibbia,
è caduta ampiamente in oblio nella teologia sistematica. L’intento del libro è
quello di
combinare fra di loro «la riflessione teologica con considerazioni spirituali, pastorali e anche sociali a proposito di una civiltà della misericordia» con l’auspicio di superare una trattazione solo «matrignesca» del tema della misericordia (5).
combinare fra di loro «la riflessione teologica con considerazioni spirituali, pastorali e anche sociali a proposito di una civiltà della misericordia» con l’auspicio di superare una trattazione solo «matrignesca» del tema della misericordia (5).
La miseria del male e la misericordia
di Dio
La questione dell’ateismo, molto complessa e ramificata in
sé, si nutre sicuramente anche della difficile riconciliazione tra un Dio
misericordioso e un mondo di sofferenza. Detto altrimenti: «La sofferenza
presente nel mondo è senza dubbio l’argomento più importante dell’ateismo
moderno» (9). La questione più radicale non è se Dio esiste, ma se Dio è «ricco
di misericordia». Ciò che fa la differenza non è l’esistenza ma la
pro-esistenza di Dio. Perché la manifestazione tangibile della presenza e della
misericordia di Dio è la risposta vera al problema del male e della sofferenza
(19).
La problematica mette radici molto lontane nel passato. Essa
risale allo sposalizio tra l’idea biblica di Dio con l’idea filosofica. Dal
momento che la sofferenza veniva concepita come difetto, Dio non poteva essere
concepito come un Dio che patisce e neppure che compatisce. Dato questo assunto
metafisico, la dogmatica ebbe difficoltà a parlare di un Dio con-sofferente.
«Essa dovette escludere il fatto che Dio soffra in un senso passivo con la sua
creatura (pati) e poté parlare solo in senso attivo di compassione e di
misericordia, cioè nel senso che Dio si oppone alla sofferenza della sua
creatura e la aiuta». Ma questo Dio risponde veramente al Dio della Bibbia, un
Dio che ha un cuore (cor) vicino ai poveri (miseri)? E
soprattutto «Un Dio pensato così apatico può essere veramente simpatico?» (24).
La Bibbia è un pungolo permanente per la riflessione
filosofica e teologica su Dio per poter cogliere il volto vero di Dio che non è
il Dio buonista che abbuona il male ignorando la giustizia, ma neppure il Dio
indifferente che, per tutelare la sua impassibilità divina, si quarantena nella
bolla sterilizzata dell’apatia.
La misericordia e le
religioni
I primi due capitoli del libro trattano rispettivamente
dell’attualità della problematica teologica e sociale della misericordia e dei
vari tentativi filosofici, teologici (cristiani) e religiosi per accostare la
tematica.
Su quest’ultimo punto – la misericordia nelle religioni –
Kasper sottolinea che la regola d’oro (formulata con sfumature leggermente
diverse) costituisce un comune punto di partenza per una riflessione sulla
misericordia.
Il teologo avverte però che «i punti di contatto e le
possibilità di intesa non autorizzano a ritenere che tutte le religioni siano sostanzialmente
uguali, soprattutto nella questione della compassione, e che le differenze
siano solo concretizzazioni storicamente, culturalmente e sociologicamente
condizionate del nucleo essenziale comune» (61).
La misericordia nella Bibbia
Il terzo e il quarto capitolo, invece, considerano la
misericordia nel suo volto biblico. Il terzo capitolo ripercorre l’AT alla
ricerca della semantica della misericordia (rahamim, hesed, ecc.) e
della sua espressione concreta. L’importanza che la misericordia di Dio ha
nella testimonianza veterotestamentaria, infatti, «non si può evidenziare solo
esaminando la terminologia che la riguarda, ma si può conoscere solo se viene
presa in considerazione anche la storia biblica della salvezza nel suo
complesso» (72).
La misericordia si configura come «espressione dell’essenza
divina» (82) e viene indissolubilmente collegata agli altri attributi di Dio
quali la santità, la giustizia, la fedeltà, ecc.
Il quarto capitolo esamina il messaggio di Gesù Cristo nel
NT. Anche qui, la considerazione non si limita all’aspetto semantico, ma va a
fondo nell’analisi delle gesta di Gesù e delle sue parabole. Al centro
dell’insegnamento e della prassi di Gesù sta il messaggio di Dio come Padre e
come Padre misericordioso (104ss.).
Pure in Cristo giustizia e misericordia si incontrano e si
riconciliano. La Giustizia significa «l’assoluzione che permette di vivere.
L’esigenza della legge non è con ciò abolita, però Gesù l’ha soddisfatta per
noi e al nostro posto. […] La giustizia di Dio, divenuta manifesta in Gesù
Cristo, non è la giustizia condannate e castigante di Dio, ma la giustizia che
rende giusti; essa ci giustifica davanti a Dio per sua grazia e senza nostro
merito, anzi nonostante i nostri meriti. Essa ci viene concessa non a motivo delle
nostre opere, ma a motivo della fede. Essa è la giustizia che giustifica l’uomo
e lo rende giusto» (120).
La testimonianza della misericordia di Dio in Cristo è una
chiamata per i discepoli di Cristo. Nel conformarci a Cristo siamo trasformati
da lui e in lui. «transformamur cum conformamur» (San Bernardo di
Chiaravalle).
La misericordia come sintesi
del messaggio cristiano
I capitoli successivi, dal quinto al nono sono una
riflessione sistematica che prende in considerazione le varie sfaccettature
della misericordia. È lodevole la capacità di Kasper di far affiorare
l’implicito nexus mysteriorum intorno al tema centrale della misericordia.
Il Dio biblico e a maggior ragione nella sua epifania in Cristo, non è
semplicemente l’ipsum esse subsistens, ma – come ha intuito Blaise
Pascal nel suo Mémorial – è il Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe, il Dio
dei poveri, degli orfani e delle vedove, il Dio che si commuove, che penetra la
vita umana e si lascia toccare da essa.
Nello specifico cristiano, la misericordia è specchio della
Trinità. Anzi, a rigor di termini, solo il Dio Trinitario può essere
misericordioso senza per questo subire un cambiamento ontologico. Il Dio
Trinitario, infatti, vive già ad entra un movimento e una com-mozione
verso l’altro: Il Padre che ama il Figlio nello Spirito. La misericordia e la
compassione di Dio ad extra è un’esplicitazione storica e nel tempo di
quanto Dio è nella sua eternità. La misericordia si manifesta non come
realizzazione di Dio, ma come specchio della sua intima essenza.
Kasper la mette così: «La Trinità di Dio è […] l’intimo
presupposto della sua misericordia, così come viceversa la sua misericordia è
rivelazione e specchio della sua essenza. Nella misericordia di Dio si rivela e
si rispecchia l’amore eterno autocomunicantesi del Padre, Figlio e Spirito
Santo» (143).
Oltre alla lettura trinitaria ed «essenziale» di Dio, Kasper
declina la questione della misericordia con l’iniziativa/volontà salvifica di
Dio, con la compassione intesa come «con-sofferenza» di Dio, il perdono e
l’atteggiamento di Dio verso il male e la sofferenza degli innocenti.
La misericordia, attributo divino è una chiamata ad essere
conformi a Dio, a vivere la beatitudine della misericordia, ossia ad essere
misericordiosi come il Padre celeste. Questa somiglianza è – secondo Tommaso
d’Aquino - «summa religionis christianae» (STh II-II, q. 30, a. 4
ad 2). La concretezza di questa prassi e imitatio Dei passa per il
perdono reciproco, le opere di misericordia corporale e spirituale, il
comandamento dell’amore dei nemici.
La Chiesa stessa, si configura come «sacramento dell’amore
della misericordia (cap. 7) sia nella predicazione della misericordia di Dio,
sia nell’amministrazione dei sacramenti quale sigillo della misericordia
divina. E Maria si presenta come modello, madre, testimone e strumento della
misericordia di Dio (310).
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Il libro è disponibile sul seguente link: La misericordia. Chiave della vita cristiana