Robert Cheaib
Secondo
l’intento dell’autore, il libro non vuole entrare nelle sottigliezze delle
discussioni dei teologi in tema, ma mira a “raccogliere e valutare la
testimonianza biblica sulla salvezza degli altri popoli di Dio o degli altri, e
poi di presentare alcune conclusioni e posizioni sistematiche sul ruolo di Gesù
per la salvezza del mondo”.
Seguendo
questo obiettivo, O’Collins espone in maniera dettagliata, basandosi sull’ordine
canonico, le principali testimonianze bibliche della portata universale della
salvezza offerta da Dio.
Il libro
del teologo gesuita, docente emerito della Gregoriana, è originale nella sua
trattazione che si focalizza direttamente sulla testimonianza biblica. Veniamo
così a contatto con una dimensione dell’esperienza biblica che non risalta
sempre all’occhio, ma che ciononostante è un dato di fatto permanente: “La
storia di Israele era stata plasmata in ampia misura da contatti con altri
popoli, e siccome era stata in gran parte una storia di sofferenze, i detti
sulle nazioni sono dominati da parole di giudizio”. Ma questo è solo una faccia
della medaglia. Il merito di questo libro è mettere in risalto l’altra faccia
dove vediamo che “l’Antico Testamento non propone cose meramente negative sugli
esterni, ma riconosce anche la bontà misericordiosa di Dio verso le nazioni e i
forestieri”.
Il libro
di O’Collins, oltre ad essere un competente studio biblico-teologico, è una
lettura scorrevole e intrigante che arricchisce le nostre visuali delle varie
teologie dell’alterità presenti nella Bibbia, un bagaglio indispensabile nel
nostro mondo plurale.
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Il libro è disponibile su questo link
Photo: Some rights reserved by raffacama
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