Incontro con l’islam mistico
Robert Cheaib
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Nel suo libro intitolato Danza coi sufi. Incontro con
l’islam mistico, Ambrosio ci introduce in questo mondo ignoto e
affascinante, mostrando i tesori di sapienza e di esperienza di Dio che i sufi
e i dervishi serbano. Viene delineato dinanzi a noi un volto poco conosciuto
dell’islam che lo rende «più vicino». Ma questa vicinanza non diventa per
Ambrosio «il luogo del facile incontro, del dialogo possibile, dell’irenismo a
buon mercato fra religioni». Da domenicano, l’autore narra la sua esperienza di
studioso del sufismo mostrando, allo stesso tempo, le affinità e le differenze
con la mistica cristiana.
Incontriamo nel libro figure affascinanti come Rabi’a,
Al-Hallaj, Al-Ghazali, ecc. E scopriamo le varie tappe di quel cammino
iniziatico che è il sufismo, il tutto in un linguaggio accessibile e senza
sovrastrutture specialistiche.
Il libro è arricchito anche di racconti e parole degli
stessi sufi il che permette un primo approccio alle loro visuali e ai loro
linguaggi. Vediamo così i riflessi e anche gli evidenti influssi cristiani,
specie dei monaci siri con i quali l’islam del Levante ha avuto stretti
contatti.
Chiudiamo questa breve panoramica con una storiella che fa
assaporare quel senso di distacco dalle creature e l’anelito di dedizione al
Creatore e unione con Lui. La storiella è riportata nell’opera intitolata Roseto,
redatta da Sa’di, grande poeta mistico del XIII secolo. In essa, il mistico invita
il lettore a tener desta la vigilanza spirituale:
«Un re vide un asceta e gli domandò: “Non ti ricordi mai di
noi?” “Sì, - fu la risposta – quando mi dimentico di Dio”. In ogni dove corre
colui che Dio da sé allontana, ma colui che egli chiama non bussa alla porta di
nessuno».
*
Il libro è disponibile su questo link: Danzi coi sufi