Nell’universo dei legami secondo la Bibbia
Si rimane positivamente sorpresi se si passeggiasse nella
Bibbia alla ricerca di luoghi significativi che parlano, narrano e inneggiano
alle dimensioni dell’universo dei legami. Ci si trova dinanzi a quadri di rara
bellezza sull’amicizia, l’amore coniugale, l’amore paterno e filiale. Sono
dimensioni che non sempre vengono studiate negli studi classici di «antropologia
teologica» conosciuta anche come «antropologia cristiana». Eppure sarebbe auspicato
che queste sfumature entrassero a far parte dello studio dell’uomo alla luce
della fede e in definitiva alla luce di Cristo, e di non limitarsi ad astratte
considerazioni generiche.
Il libro del Cardinal Gianfranco Ravasi, Che cos’è l’uomo?
Sentimenti e legami umani nella Bibbia, è un felice esempio di un sguardo l’antropologia
biblica nella sua significatività , pregnanza e attualità . L’autore attraversa
le Scritture – con la sua cultura biblica e letteraria che non necessita di
essere presentata – puntualizzando i momenti chiave dell’esperienza dell’uomo,
sotto due grandi profili: i momenti fondamentali della vita dell’uomo e l’universo
dei legami umani.
Ci si trova così con un ricco bagaglio di riflessioni che
invitano a umanizzare la nostra umanità , a partire dalla comprensione della
profondità semantica, antropologica e teologica del «cuore» nella Bibbia. Si
vagliano le sfumature della mitezza, della paura, della gioia della festa,
della malattia e del mistero del soffrire.
Nel viaggio attraverso l’universo dei legami, si va alla
scoperta dei vari volti dell’amore, dell’amore d’amicizia, dell’amore di
coppia, dell’amore di famiglia. Il libro
si conclude con una riflessione sulle «canizie», la cosiddetta terza etÃ
di cui il libro dei Proverbi parla così: «Corona di gloria è la canizie; si
trova sul sentiero della giustizia» (16,31).
Ma prima di chiudere questa riflessione, ritorniamo al tema
di apertura, all’amicizia. Questa dimensione bellissima del nostro vivere insieme
costituisce secondo la teologia del Concilio Vaticano II «una modalità di
apostolato». Un distico del libro dei Proverbi fa un suggestivo accostamento
che evoca olfatto e dolcezza mentre parla dell’amicizia: «Il profumo e
l'incenso allietano il cuore, la dolcezza di un amico rassicura l'anima» (27,9).
Nella pace dell’anima e nella sintonia della comunione è più
facile per analogia risalire all’Amico, a colui che «ci ha chiamati amici». Sono
significative al riguardo le parole di san Pier Damiani che scrive a un amico:
«Portando gli occhi sul tuo viso, a te che mi sei caro, io elevo il mio sguardo
a Colui che desidero di raggiungere unito a te». Un amico vero – come dicevamo
all’inizio – è un dono di Dio che porta a Dio. Lo sapeva bene il Siracide: «Un
amico fedele è una protezione potente, chi lo trova, trova un tesoro. Per un
amico fedele, non c’è prezzo, non c’è peso per il suo valore. Un amico fedele è
un balsamo di vita, lo troveranno quanti temono il Signore» (Sir 6,14-16).
Robert Cheaib
Photo: Some rights reserved by h.koppdelaney
Robert Cheaib
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