La testimonianza eroica di Viktor Emil Frankl
Robert Cheaib
Per la durata di 3
anni, Viktor Emil Frankl sopravisse a quattro lager (Theresienstadt, Auschwitz,
Kaufering III e Türkheim). Parlando della sua esperienza «all’ombra di una
camera a gas» dove era ridotto a un numero di matricola (119.104), Frankl,
testimonia la fondatezza esistenziale della sua caparbia fede in un senso della
vita – una convinzione già maturata nell’età giovanile quando iniziò a
pubblicare i suoi articoli dedicati ai problemi esistenziali sul quotidiano
viennese Der Tag.
Viktor Emil Frankl è
un eloquente e imperterrito testimone della forza di reazione dello spirito;
una forza che permette all’uomo di affrontare con coraggio e dignità le
situazioni incerte e spesso traumatiche in cui si snoda la sua esistenza. La
forza di resistenza dello spirito rende indirettamente testimonianza alla
dimensione spirituale nell’uomo, e così la vita di Frankl diventa una convalida
concreta della sua teoresi.
In una conferenza
del 1980 tenuta a Vienna, Frankl sviluppa il tema di «La forza di resistenza
dello spirito». Tale forza di resistenza è una fondamentale facoltà umana e
consiste nell’opporsi anche alle più avverse condizioni e circostanze, interne
o esterne, mostrando che l’atteggiamento dell’uomo è fondamentalmente più forte
di tutto ciò che lo condiziona. «La resistenza dello spirito presuppone che un
uomo possa prendere le distanze dal mondo e da se stesso e che questo autodistanziamento
presuppone a sua volta la capacità di oggettivare il mondo e se stessi». Sia
l’autodistanziamento, sia l’autotrascendenza sono indizi della spiritualità
dell’uomo, della sua realtà che supera gli angusti limiti del visibile e del
razionalizzabile.
Nella sua opera autobiografica – Uno
psicologo nel Lager – che racconta e
analizza l’esperienza nei campi di concentramento, Frankl cerca di mostrare la
capacità umana di riunire i fragili fili d’una vita spezzata in un concreto
modello di significato e responsabilità . In quest’opera Frankl testimonia che
«all’uomo nel Lager si può prendere tutto, eccetto una cosa sola: l’ultima
libertà umana di affrontare spiritualmente, in un modo o nell’altro, la
situazione imposta».
Alla domanda se l’uomo è
veramente solo il risultato casuale della sua costituzione corporea, della sua
inclinazione caratteriale e della sua posizione sociale, Frankl risponde non in
linea di principio, ma basandosi sulla propria esperienza. A partire dal
proprio vissuto, egli giunge ad affermare che l’uomo può essere libero
interiormente, nel santuario del proprio essere, nonostante tutte le
costrizioni esteriori ed interiori:
«In base alla nostra esperienza,
proprio la vita nel Lager ci ha mostrato che l’uomo è veramente in grado “di
comportarsi diversamente”. Potre-mo riferire molti esempi, spesso eroici, che
hanno provato come, in certi casi, si possa soffocare quell’apatia e quella
irritabilità; come dunque sopravvive un resto di libertà spirituale, di libero
atteggiamento dell’io verso il mondo, anche di quello stato, solo apparenza di
assoluta coazione, tanto esterna quanto interna».
A partire dalla situazione di
prigionia Frankl verifica la sostenibilità della realizzazione delle tre
categorie di valore. In prigione, l’uomo si trova nella dipendenza da
condizioni che si impongono e circostanze che lo sovrastano. Tali dipendenza e
condizionamento si applicano al suo agire e al suo sperimentare, ma lo lasciano
libero di prendere un atteggiamento «nei confronti di» questa situazione di
estrema dipendenza.
Scrive Frankl: «L’uomo, nella
realizzazione dei valori di creazione e di esperienza resta dipendente, mentre
è libero nella realizzazione dei valori di atteggia-mento, libero “da” ogni
condizionamento e da ogni influsso ambientale, libero “per” dominare
interiormente il destino, libero “per” una soffe-renza autentica. Una tale
libertà non conosce condizionamenti, è libertà “in ogni caso” e fino all’ultimo
respiro».
*
Il testo è un estratto del
libro Itinerarium cordis in Deum, scritto in dialogo con Viktor Emil
Frankl, Maurice Blondel e il beato John Henry Newman. Il libro è disponibile su
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