Il mistero della redenzione nella storia di Oscar
Cullmann

Dopo 19 anni – nel 1965 – appare la sua seconda grande
opera, Heil als Geschichte (La salvezza come storia). Le varie edizioni
e traduzioni internazionali ne testimoniano la fecondità e l’importanza. L’edizione
italiana curata dalla EDB porta questo titolo: Il mistero della
redenzione nella storia.
Se il contrasto fondamentale della prima opera è con la
visione di Albert Schweitzer, la seconda opera sarà una discussione aperta con
le tesi bultmanniane. Il tema centrale del libro sarà offrire il contributo di
Cullmann riguardo al rapporto tra escatologia e storia della salvezza e il
problema della rivelazione come storia.
Contro le tesi bultmanniane sull’impossibilità di risalire all’evento
che ci obbliga ad accontentarci del Gesù visto con gli occhi della comunità,
Cullmann offre i suoi distinguo. Se, da un lato, i testi della
Scrittura ci invitano a rinvenire una necessaria distinzione tra avvenimento e
testimonianza scritta, questa distinzione, d’altro canto, non dovrebbe portare
all’arbitraria conclusione che considera l’interpretazione della chiesa
primitiva totalmente indipendente, e pertanto insignificante e inutile per risalire
all’evento cristico. Il kerygma trova la sua base nel necessario e intrinseco
nesso con gli avvenimenti della vita del Nazareno e nei suoi insegnamenti.
Per quanto riguarda la storia della salvezza, la questione
fondamentale secondo Cullmann è la seguente: «Ciò che definisce la tensione
storico-soteriologica è realmente una deformazione secondaria, oppure è parte
della testimonianza neotestamentaria fondamentale, nei suoi punti culminanti
(Gesù, Paolo, Giovanni)?».
La tesi che Cullmann sviluppa è che il pensiero della chiesa
primitiva appare costituire, in rapporto a quello di Gesù, non una frattura, ma
uno sviluppo. Il non verificarsi imminente dell’avvento del Regno di Dio ha
fatto comprendere alla chiesa primitiva che il «già» deve ricollegarsi necessariamente
al «non ancora», il quale ha ben presto non abolito, ma appiattito e «dis-teso»
la storia della salvezza.
Il discorso del non compimento del Regno che viene espressa
nella tensione tra il «già» e il «non ancora» e che fa del tempo un cammino storico
verso la piena manifestazione e realizzazione della salvezza già data, non è
semplicemente una questione astratta o esegetica, è l’espressione e la
grammatica in cui si svolge il cammino del cristiano singolo e della comunità
cristiana, la chiesa, nella storia, in attesa del ritorno del Signore, con
sulle labbra le invocazioni: «Maranatha» e «venga il tuo regno».
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Il libro è disponibile sul seguente link: Il
mistero della redenzione nella storia