Lo "scatto" della conversione, maturata e meditata lungamente, avviene con il video rivolto da Papa Francesco ai leader Pentecostali, girato con uno smartphone (vedi sotto per il video del Papa)
Fonte: agenziasir
Una conversione che in Svezia sta lasciando il segno
Ulf Ekman è stato uno dei pastori e dei leader evangelici
più influenti nei Paesi scandinavi. L'annuncio il 9 marzo durante un culto
domenicale. Una scelta maturata a lungo e che si spera possa ampliare la
comprensione fra cattolici e protestanti pentecostali. Postata dalla moglie
Birgitta una foto di Ekman che stringe la mano a Papa Francesco il 9 aprile in
piazza San Pietro, nel corso dell'udienza
Sarah Numico
C’è la storia di una conversione che sta facendo convergere
su di sé riflettori, parole, pensieri. È quella dello svedese Ulf Ekman e della
moglie Birgitta che hanno deciso di aderire alla Chiesa cattolica. Ha suscitato
molto scalpore in Svezia e in Norvegia perché il signor Ekman “è stato uno dei
pastori e dei leader evangelici più influenti nei Paesi scandinavi”, spiega al
Sir Andreas Dingstad, dell’ufficio per le comunicazioni della diocesi di Oslo.
“Il più dinamico leader cristiano che abbiamo avuto in Svezia negli ultimi
cinquant’anni”, conferma Stefan Gustavsson, segretario generale dell’Alleanza
evangelica svedese: “Un numero altissimo di persone nel mondo ringraziano Dio
per il ministero di Ulf Ekman”. Nato nel 1950, Ekman stesso racconta di essersi
convertito ed essere diventato cristiano negli anni Settanta. Dopo gli studi di
teologia è stato ordinato ministro della Chiesa di Svezia nel 1979. Nel 1983 ha
fondato a Uppsala una comunità pentecostale, Livets Ord (Parola di Vita), che
negli anni, grazie al suo apostolato e al suo carisma è cresciuta
considerevolmente. Ekamn ha fondato anche un’università, una scuola biblica, e
da questi ambienti numerosi missionari sono partiti per il Bangladesh, Russia,
Ucraina, Armenia, India... L’elenco di attività, d’incontri, viaggi,
conferenze, iniziative che il pastore svedese ha promosso in questi anni, è
davvero lunghissimo. E della sua storia fanno parte anche momenti di pesante
critica e contrasto con la Chiesa cattolica, come in occasione del viaggio di
Giovanni Paolo II nei Paesi scandinavi 25 anni fa.
“È stato Gesù a guidarci ad unirci con la Chiesa cattolica”
Accolti nella Chiesa cattolica. Il 9 marzo scorso nel corso
di un culto domenicale in Svezia, il pastore, che si era già ritirato a
febbraio da guida della comunità per problemi di salute che gli avevano imposto
di liberarsi di molte responsabilità, ha annunciato che lui e la moglie
sarebbero stati accolti nella Chiesa cattolica. “Un processo durato molti anni
nella preghiera e nella riflessione ci ha portati a questa decisione”, ha
scritto in una lettera alla comunità.
Il fascino di una fede viva. Ad affascinare Ekman e la
moglie, attraverso contatti e incontri con cattolici in Svezia e nel mondo “in
cui abbiamo visto una fede viva”, è stato “il grande amore per Gesù che abbiamo
visto, una sana teologia, fondata sulla Bibbia e sui dogmi. Abbiamo sperimentato
la ricchezza della vita sacramentale. Abbiamo compreso il senso di una solida
concezione del sacerdozio, che mantiene viva la fede della Chiesa e la passa da
una generazione all’altra”, spiega sempre nella lettera. E poi ancora “la forza
etica e morale, la coerenza che ha il coraggio di affrontare l’opinione della
maggioranza e la gentilezza verso i poveri e i deboli”. Tutte queste cose
“hanno sfidato i nostri pregiudizi protestanti e abbiamo capito che in molti
casi non avevamo alcun fondamento per criticare. Dovevamo conoscere meglio la
Chiesa cattolica”. E ancora: “È stato Gesù a guidarci ad unirci con la Chiesa
cattolica”.
Un ponte per il dialogo e la comprensione. Lo scalpore
mediatico in queste settimane è stato grande e il dibattito intenso nei Paesi
scandinavi. Gustavsson ha affermato che “non si dovrebbe sottovalutare il
dolore e la delusione che la notizia ha creato in molti”, anche se sempre
Gustavsson, in una “reazione” due giorni dopo la lettera di Ekman ha
testimoniato come la sua decisione sia maturata nel tempo e senza fratture con
la comunità “Parola di Vita”. Ripetutamente Ekman ha ribadito il carattere
privato della sua conversione, senza alcuna implicazione per la comunità di cui
era membro. Anzi, ora si guarda a Ekman come un possibile “ponte” perché “sarà
in grado di approfondire la comprensione tra i cattolici e i protestanti
pentecostali”, dice Dingstad al Sir.
La foto con Papa Francesco. In queste settimane la diocesi
cattolica svedese non ha rilasciato alcuna dichiarazione ufficiale in merito a
questa conversione. La scelta, spiega Dingstad, “su esplicita richiesta dei
coniugi Ekman è che l’ingresso nella Chiesa cattolica avvenga nel modo più
discreto possibile, vale a dire, come se si trattasse di una conversione
ordinaria”. Secondo fonti non citate da Dingstad, potrebbe avvenire nella
comunità cattolica di Uppsala, in una data non ancora definita. In questi
giorni, la signora Ekman ha postato una foto scattata in occasione dell’udienza
dello scorso mercoledì in piazza San Pietro, in cui ci sono lei e il marito che
stringe la mano a Papa Francesco e il commento: “Che benedizione incontrare
Papa Francesco!”.