«Non ci atteniamo mai al presente; noi
anticipiamo il futuro come se esso fosse troppo lento ad arrivare, come se
volessimo accelerarne il corso; ricordiamo il passato per trattenerlo come se
fosse troppo veloce a scomparire: siamo così stolti che vaghiamo in tempi che
non sono nostri e trascuriamo l’unico che ci appartiene, e siamo così fatui che
pensiamo a quelli che non sono nulla e lasciamo passare senza porvi mente l’unico
che esiste… Non pensiamo quasi mai al presente, e se lo facciamo è soltanto per
ricavarne una luce per poter disporre del futuro. Il presente non è mai il
nostro scopo, ma il futuro è il nostro scopo. Perciò non viviamo mai, ma
speriamo di vivere, ed è quindi inevitabile che preparandoci sempre a essere
felici, non lo siamo mai» (Blaise Pascal, Pensée, 172)