Sentire questo poema di Newman cantato così bene, mi ha riportato con la mente ai tempi dello studio della teologia, quando abbiamo fatto un corso prevalentemente su Newman. Durante quel corso, il docente, il caro gesuita p. Michael Paul Gallagher, ci raccontò che il giorno in cui Newman ricevette la notizia della sua nomina a fellow ad Oxford stava suonando il violino. Era così preso dalla musica che non intese del tutto le parole del messaggero e proseguì - dopo essersi accontentato di annuire alla notizia - a suonare come se niente fosse. Solo dopo si accorse di quanto gli è stato annunciato e corse di gioia verso Oxford.
Ecco, me lo immagino così allegro allora a sentire il suo poema più famoso cantato così bene.
Buon ascolto!
Segue sotto il testo del poema in inglese e poi in italiano
Lead, Kindly Light, amidst th'encircling gloom,
Lead Thou me on!
The night is dark, and I am far from home,
Lead Thou me on!
Keep Thou my feet; I do not ask to see
The distant scene; one step enough for me.
I was not ever thus, nor prayed that Thou
Shouldst lead me on;
I loved to choose and see my path; but now
Lead Thou me on!
I loved the garish day, and, spite of fears,
Pride ruled my will. Remember not past years!
So long Thy power hath blest me, sure it still
Will lead me on.
O'er moor and fen, o'er crag and torrent, till
The night is gone,
And with the morn those angel faces smile,
Which I have loved long since, and lost awhile!
Meantime, along the narrow rugged path,
Thyself hast trod,
Lead, Saviour, lead me home in childlike faith,
Home to my God.
To rest forever after earthly strife
In the calm light of everlasting life.
Guidami Tu, Luce
gentile,
attraverso il
buio che mi circonda,
sii Tu a
condurmi!
La notte è oscura
e sono lontano da casa,
sii Tu a
condurmi!
Sostieni i miei
piedi vacillanti:
io non chiedo di
vedere
ciò che mi
attende all’orizzonte,
un passo solo mi
sarà sufficiente.
Non mi sono mai
sentito come mi sento ora,
né ho pregato che
fossi Tu a condurmi.
Amavo scegliere e
scrutare il mio cammino;
ma ora sii Tu a
condurmi!
Amavo il giorno
abbagliante, e malgrado la paura,
il mio cuore era
schiavo dell’orgoglio;
non ricordare gli
anni ormai passati.
Così a lungo la
tua forza mi ha benedetto,
e certo mi
condurrà ancora,
landa dopo landa,
palude dopo palude,
oltre rupi e
torrenti, finché la notte scemerà;
e con l’apparire
del mattino
rivedrò il
sorriso di quei volti angelici
che da tanto
tempo amo
e per poco avevo
perduto.
In mare, 16 giugno 1833