L'appello di
mons. Stefano Dami Mamza, vescovo di Yola, la diocesi nigeriana che attualmente
accoglie oltre 5mila sfollati in fuga dalla
Roma, 22
Settembre 2014 (Zenit.org) Robert Cheaib
Un silenzioso genocidio va sistematicamente avanti in Nigeria dal 2009.
Esso è collegato direttamente alla setta terroristica islamista conosciuta come
Boko Haram (la cui traduzione letteraria significa “l’educazione occidentale è
‘proibita’ o un ‘peccato’”). Il nome ufficiale del gruppo è infatti un altro:
Jama‘at ahl as-sunna lidda‘awati wal-jihad, ovvero “persone impegnate negli
insegnamenti del profeta per proselitismo e jihad”. Questa brutale setta è
stata fondata nel 2002 a Maiduguri, nel nord della Nigeria, dal chierico
islamico Mohammed Yusuf.
Le statistiche stimano che il numero delle vittime di attentati
terroristici da loro perpetrati ha superato oltre 20 mila morti. Molti di
questi sono stati provocati durante incontri di preghiera tra cristiani. Solo
nella prima metà di quest'anno, 2.053 civili sono stati uccisi in circa 95
attacchi, secondo le analisi dettagliate dei rapporti dei media e delle
indagini sul campo presentate da Allafrica.com.
La paura delle atrocità del gruppo terroristico ha portato intere
popolazioni a fuggire dai loro villaggi. Padre Michael Walsh, missionario
dell'Ordine di Sant'Agostino (OSA) attivo in Nigeria da ormai 18 anni, spiega
infatti che è impensabile aspettarsi da gente comune che affronti Boko Haram, a causa della estrema
discrepanza dei mezzi. I miliziani hanno infatti alle spalle anni di formazione
e esercitazioni con armi sofisticate. Anche l'esercito nigeriano rispetto a
loro è comparabilmente "sotto-armato".
Alla luce di tutto ciò, ZENIT ha intervistato mons. Stefano Dami Mamza,
vescovo della diocesi nigeriana di Yola, per spiegare la gravità della minaccia
che le comunità cristiane si trovano ad affrontare. E la risposta del presule è
inequivocabile: “I cristiani si trovano ad affrontare il pericolo di essere
completamente sterminati”. Di seguito l’intervista.
*
C'è un silenzio assordante su
ciò che sta accadendo in Nigeria. Probabilmente a causa di altre guerre
"redditizie" in giro per il mondo. Puoi spiegarci cosa sta
succedendo?
La situazione nel nord Est della Nigeria è molto critica soprattutto nel
sud del Borno e a nord di Adamawa. Queste regioni, aree a maggioranza
cristiana, sono state invase dai membri di Boko Haram, tra cui il mio villaggio
natale, Bazza, occupato dalla setta circa due settimane fa. Quelli più
fortunati sono riusciti a fuggire verso le montagne e a nascondersi tra i
cespugli, quelli che non ce l’hanno fatta sono stati uccisi dai terroristi.
Altri sono stati costretti a convertirsi all’islam. Le persone intrappolate
sulle montagne sono senza cibo e acqua pulita e molti stanno morendo di fame.
La maggior parte dei profughi sono arrivati a Yola e vivono adesso nella
condizione di sfollati. Tutte le parrocchie di Yola sono piene di queste
persone. Solo nella mia Cattedrale ospitiamo oltre 5mila sfollati registrati
che hanno bisogno delle necessità di base della vita.
Quali pericoli corrono le
comunità cristiane diffuse in Nigeria?
Semplicemente le Comunità cristiane diffuse in tutto il nord est del
Paese corrono il pericolo di essere sterminate.
Come mai non vi è alcuna
resistenza locale (nazionale e ufficiale) contro Boko Haram?
Perchè non sembra esserci alcuna assistenza da parte della comunitÃ
internazionale. Inoltre il nostro esercito militare sembra non prendere questa
rivolta sul serio ed è in fuga per paura di Boko Haram.
Secondo lei, Boko Haram è
legata e finanziata dal cosiddetto Califfato? In altre parole, come mai sta
diventando sempre più forte?
Io personalmente non conosco chi sostiene Boko Haram, ma sembra essere
finanziato da gruppi e individui locali e internazionali.
Qual è il suo appello al mondo
riguardo a questa situazione? Come possono aiutarvi le persone e le nazioni?
La mia richiesta è che il mondo venga in nostro aiuto prima di essere
completamente sterminati. Il nostro esercito militare dovrebbe essere aiutato a
contenere la situazione. Abbiamo bisogno di materiali di soccorso per gli
sfollati. La gente muore di fame, malattie e non hanno un riparo…
(22 Settembre 2014) © Innovative Media Inc.