L’attesa di un evento può
rivestire diverse forme. Può manifestarsi come timore di un destino fatale,
come ansia dinanzi a un ignoto che incombe, come delusione davanti all’eterno
ritorno del simile… oppure può rivestirsi dell’esplosione viva e vivificante di
un desiderio. «Se tu squarciassi i cieli e scendessi! Davanti a te
sussulterebbero i monti». Isaia ci detta il ritmo del cuore che attende il
Signore. Chi scrive questi versetti non poteva immaginare che Dio avrebbe
esaudito questo desiderio alla lettera divenendo uomo.
Per capire l’atteggiamento
di attesa degno dell’Avvento, possiamo pensare all’attesa trepidante della nascita
di un figlio primogenito. Il desiderio ne anticipa l’arrivo con un cuore
sveglio e con una mente operante. Niente è a caso, tutto è “casa”, accoglienza.