L’unica risposta adeguata all’Amore è l’amore. Per questo la Chiesa, nel
secondo giorno dell’ottava di Natale, ci mette dinanzi la memoria di Giovanni l’evangelista.
Alla sua scuola impariamo cinque cose fondamentali: riconoscere in Cristo la
pienezza dell’amore del Padre; poggiare la testa sul cuore del Signore per
ascoltare il battito dell’amore di Dio; restare saldi ai piedi della croce;
accogliere Maria come Madre; testimoniare la Risurrezione. Quest’esperienza che
ha trasfigurato Giovanni è a disposizione di ognuno. Non a caso, il suo nome
non viene menzionato in queste esperienze ma si fa riferimento al «discepolo
amato» che può essere me, te e ogni essere umano. Cosa rende quel discepolo “amato”?
– è la sua apertura e accoglienza dell’amore. Non è forse questo ciò che Gesù
insegna a Caterina da Siena: «Fatti capacità e io mi farò torrente».