In questa settimana ci
vengono messi dinanzi testi dell’attesa messianica nell’Antico Testamento. È bello
leggerli nel loro contesto, quando non si sapeva ancora come sarebbe stato
realmente il Messia. Si percepisce il grande desiderio di salvezza, di armonia,
di giustizia, di ordine nel caos-cosmico. Questi testi interrogano la nostra
meraviglia assopita dinanzi al Figlio che ci ha rivelato il vero volto del
Padre. Ci manca la semplicità dei bambini per meravigliarci del grande dono di
Dio.
La meraviglia, infatti, non è solo l’inizio della filosofia, ma è anche il
sentimento che accompagna la crescita e la maturazione della fede. Il Vangelo
di oggi ci invita a entrare come bambini, non quanto all’ignoranza, ma quanto
alla semplicità nel mistero sempre nuovo del Dio che ha tanto amato l’uomo da
farsi umano.