Quando il cuore non è pronto, Gesù non risponde, fa domande. È inutile,
infatti, dare risposte che risuonano solo nelle orecchie, mentre il cuore non è
disposto a coltivarle, a custodirle, a vivere di esse e a farle diventare vita.
Degli interrogatori di Gesù, il Vangelo ci fa capire che alla sua domanda non rispondono,
non perché ignorano la risposta, ma perché temevano il parere della gente. Questo
è uno dei dilemmi della nostra coscienza: a volte pensiamo di non sapere cosa
dobbiamo fare, ma se facciamo la verità, scopriamo che sappiamo
la verità. «Il Signore mette la verità dentro ognuno di noi, non c’è
possibilità di fraintendere» (Chiara Corbella). Se iniziamo a fraintenderla o a
non vederla, è perché abbiamo sballato i parametri della nostra coscienza. Questo
è, infatti, il frutto della menzogna: prima inganniamo gli altri e, pian piano,
iniziamo a credere noi stessi alle nostre menzogne, e finiamo per perdere la
bussola. Preghiamo per una stella che riorienti il nostro cuore verso Betlemme.
Questa stella può essere una domanda sincera che facciamo a noi stessi a
partire da questo Vangelo.