In
quel tempo, i discepoli avevano dimenticato di prendere dei pani e non avevano
con sé sulla barca che un solo pane. Allora Gesù li ammoniva dicendo: «Fate
attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!». Ma quelli
discutevano fra loro perché non avevano pane.
Si accorse di questo e disse loro: «Perché
discutete che non avete pane? Non capite ancora e non comprendete? Avete il
cuore indurito? Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi
ricordate, quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste
colme di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Dodici». «E quando ho
spezzato i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di pezzi avete
portato via?». Gli dissero: «Sette». E disse loro: «Non comprendete ancora?».
Gen 6,5-8; 7,1-5.10 Sal 28
Mc 8,14-21
I discepoli non capiscono Gesù perché non si
lasciano attraversare dalla saggezza mariana del serbare nel cuore. Il cuore
che non fa l’esercizio di contemplare l’opera di Dio si indurisce, perde il
tatto visionario. Nella vita, non basta fare esperienze per maturare. Le
esperienze non attraversate con tutta la persona lasciano il tempo che trovano.
Per diventare persone navigate è necessario esserci nelle nostre esperienze. È necessario
fare memoria perché chi non medita e integra la propria storia rimane un eterno
bambino.