In quel tempo, Gesù, riprese a parlare con
parabole [ai capi dei sacerdoti e ai farisei] e disse:
«Il regno dei cieli è simile a un re, che
fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli
invitati alle nozze, ma questi non volevano venire.
Mandò di nuovo altri servi con
quest’ordine: “Dite agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei
buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle
nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai
propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero.
Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e
diede alle fiamme la loro città.
Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze
è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade
e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade,
quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala
delle nozze si riempì di commensali.
Il re entrò per vedere i commensali e lì
scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai
sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò
ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà
pianto e stridore di denti”.
Perché molti sono chiamati, ma pochi
eletti».
Gdc 11,29-39 Sal 39
Mt 22,1-14
C’è una cosa più difficile dell’amare: il
lasciarsi amare. Lasciarsi amare è un gesto di accoglienza. È paradossalmente
un grande gesto di generosità che accoglie l’accoglienza gratuita e immeritata
dell’altro. Accogliere l’invito del Re alle nozze del Figlio è l’occasione di
ogni vita per esercitare la generosità verso la generosità assolutamente
gratuita di Dio. «Non erano degni» dice il Vangelo. Non lo erano perché si sono
giudicati indegni di essere amati, onorati, salva-guardati. L’accoglienza,
però, non è un gesto passivo. È un gesto che ci riveste della luce stessa dell’Amore
di Dio. Giovanni puntualizza acutamente questo punto: «Chiunque ha questa
speranza in lui, purifica se stesso, come egli è puro». Diventa con la grazia
di Dio un’anima sposa perché la festa di nozze è proprio la tua!