In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
«Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, e disse loro: “Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò”. Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno, e verso le tre, e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro: “Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?”. Gli risposero: “Perché nessuno ci ha presi a giornata”. Ed egli disse loro: “Andate anche voi nella vigna”.
Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: “Chiama i lavoratori e da’ loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi”. Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero ciascuno un denaro. Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone dicendo: “Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo”.
Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: “Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”.
Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».

Gdc 9,6-15   Sal 20   Mt 20,1-16


Lo vedo nei bimbi, ma è un comportamento che infesta tutte le età. Un bimbo sta giocando tranquillo e felice con un ninnolo, ignorando tutto il resto. Casualmente, alza gli occhi e vede un fanciullo interessarsi a un altro giocattolo. Ed ecco che improvvisamente ciò che ha nelle mani perde ogni valore. È la sindrome di Caino che consiste nel vivere di paragoni. Se leggiamo il testo di Genesi, notiamo che, malgrado il fatto che Caino sostenga che il Signore guardi ad Abele e non a lui, in realtà, nel testo, il Signore parla continuamente e solo a Caino… In questo Vangelo si manifesta quella che – con una licenza teologica – vorrei chiamare la sindrome del Signore: il Signore non sa dare a mozzichi e bocconi. Il Signore dona, anzi, si dona totalmente, sempre. È Lui la tua «paga» ogni volta che trova una breccia per entrare nella tua vita. Fissa gli occhi su di Lui. È questo il Vangelo. È questa la via della gioia.