In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli
una parabola:
«Può forse un cieco guidare un altro cieco?
Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma
ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro.
Perché guardi la
pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è
nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la
pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel
tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai
bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello».
1Tm
1,1-2.12-14 Sal 15 Lc 6,39-42
Nella vita
spirituale il vero sapere nasce dall’esperienza. Per questo è pericoloso quando
si parla di ciò che non si è sperimentato. Gli esiti di discorsi sull’ignoto
sono due: l’illusione e la delusione. Da qui viene la diffusa nausea di sentire
parlare di Dio… Donaci Signore di non essere guide cieche, ma spose che ti
vedono con gli occhi del cuore, per parlare di te parlando in te e attirare gli
altri verso la tua vita con la luce capace di ridare la vista ai ciechi.