In quel tempo, stavano presso la croce di
Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di
Màgdala.
Gesù allora, vedendo la madre e accanto a
lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!».
Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo
l’accolse con sé.
Eb 5,7-9
Sal 30 Gv 19,25-27
«Stabat Mater dolorosa / iuxta crucem
lacrimosa, / dum pendebat Filius». Se il dolore è grande quanto l’amore,
non oso immaginare la grandezza della spada che ha trafitto il tuo cuore puro
di madre e figlia del tuo Figlio. Sta accanto a noi nel dolore, nell’assurdo
che sorprende la vita, insegnaci ad abbracciare il Crocifisso nel dolore del
mondo. Tu che hai vissuto - e sopravvissuto a - la «morte di Dio» insegnaci a conservare l’unzione
della fede e a serbarla nel cuore del silenzio assordante e dell’eclissi del
senso. Tra tutti i tuoi appellativi, forse l’appellativo Mater dolorosa
è quello che più ti rende vicina ai pellegrini di un mondo che ha sconsacrato i
suoi santuari, cominciando dal tempio della propria carne. Prega per noi o pura,
donna coraggiosa confitta ma non sconfitta. Prega per noi «mia madre».