Un sabato Gesù si recò a casa di uno dei
capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo.
Diceva agli invitati una parabola, notando
come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non
metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e
colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cédigli il posto!”. Allora
dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va’ a
metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti
dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i
commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà
esaltato».
Rm 11,1-2.11-12.25-29 Sal 93
Lc 14,1.7-11
Oltre alla pratica ragione indicata da Gesù
nel vangelo, la scelta degli ultimi posti – la scelta dell’umiltà – comporta altri
valori:
- scegliere gli ultimi posti è evitare la massa dei cannibali. In fondo, si sta meglio con gli umili e i miti.
- chi si dà troppe arie, si riempie di “nulla”, rubando lo spazio alla vera grandezza che può albergare nel suo cuore.
- chi sceglie l’umiltà, sceglie il meglio perché dimora dove Dio è, dimora con Cristo che pur essendo di natura divina umiliò se stesso.
- scegliere gli ultimi posti è evitare la massa dei cannibali. In fondo, si sta meglio con gli umili e i miti.
- chi si dà troppe arie, si riempie di “nulla”, rubando lo spazio alla vera grandezza che può albergare nel suo cuore.
- chi sceglie l’umiltà, sceglie il meglio perché dimora dove Dio è, dimora con Cristo che pur essendo di natura divina umiliò se stesso.