In quel tempo, un dottore della Legge si
alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per
ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge?
Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo
cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente,
e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e
vivrai».
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a
Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a
Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo
percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un
sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre.
Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un
Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione.
Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò
sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno
seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura
di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi
tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei
briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse:
«Va’ e anche tu fa’ così».
Gio 1,1-2,1.11 Gio 2
Lc 10,25-37
Il vangelo del buon samaritano è una perla dai
molti riflessi. Questa volta l’ho contemplato nell’ottica del rapporto tra
culto divino e cura umana. Un episodio della vita di san Francesco rende meglio
l’idea: A un frate che gli dice di non avere più soldi per i poveri, il Poverello
risponde: «Spoglia l’altare della Vergine e vendine gli arredi… Credimi, alla
Vergine sarà più caro che sia osservato il vangelo di suo Figlio e nudo il
proprio altare, piuttosto che vedere l'altare ornato e disprezzato il Figlio
nel figlio dell'uomo». Quel “forestiero” ha reso un’adorazione più pura della
purezza cultuale e rituale del sacerdote che è passato oltre per non
contaminarsi. Il Samaritano si è fatto uno con Cristo perché ha fatto quello
che Cristo fa con l’umanità. Gesù mi dice oggi: «Va’ e anche tu fa’ così».