In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli:
«Fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a
mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne.
Chi è fedele in cose di poco conto, è
fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è
disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella
ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli
nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?
Nessun servitore può servire due padroni,
perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e
disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza».
I farisei, che erano attaccati al denaro,
ascoltavano tutte queste cose e si facevano beffe di lui. Egli disse loro: «Voi
siete quelli che si ritengono giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i
vostri cuori: ciò che fra gli uomini viene esaltato, davanti a Dio è cosa
abominevole».
Rm 16,3-9.16.22-27 Sal 144
Lc 16,9-15
«Se non siete stati fedeli nella ricchezza
altrui, chi vi darà la vostra?». Insegna al mio cuore la sapienza della
verità. Niente di ciò che è finito è mio perché ciò che possiedo in qualche
modo mi possiede. L’unica mia ricchezza
sei tu perché io sono tuo, tutto tuo e tu sei mio. Liberami dall’inganno dell’istante
per entrare nella tua “ora” che è eterna. Sciogli le catene dell’insicurezza
che mi fanno aggrappare all’inconsistenza che passa come l’erba del campo.
Dammi Colui che è mio, il Tuo volto che io cerco in ogni mia luminosa aspirazione
e disperato sospiro.