In quella stessa ora Gesù esultò di gioia
nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della
terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate
ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è
stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né
chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».
E, rivolto ai discepoli, in disparte,
disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti
profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e
ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».
Is 11,1-10
Sal 71 Lc 10,21-24
Il sapiente deduce, il piccolo accoglie. Per
questo motivo i piccoli possono aprirsi più facilmente alla sorpresa di Gesù
Cristo. Il sapere potrebbe diventare una struttura previa che filtra la realtà
e la giudica a partire da quello che è già noto e assodato. La semplicità dei
piccoli non conosce questi ostacoli. Non ha pre-giudizi che ostacolano la ricettività
e l’accoglienza. La piccolezza, però, non è sufficiente; per accogliere il
Padre dobbiamo lasciarci permeare da Gesù Cristo, perché nessuno conosce il
Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo vorrà rivelare.