In quel tempo, i farisei domandarono a Gesù:
«Quando verrà il regno di Dio?». Egli rispose loro: «Il regno di Dio non viene
in modo da attirare l’attenzione, e nessuno dirà: “Eccolo qui”, oppure: “Eccolo
là”. Perché, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi!».
Disse poi ai discepoli: «Verranno giorni in
cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell’uomo, ma non
lo vedrete. Vi diranno: “Eccolo là”, oppure: “Eccolo qui”; non andateci, non
seguiteli. Perché come la folgore, guizzando, brilla da un capo all’altro del
cielo, così sarà il Figlio dell’uomo nel suo giorno. Ma prima è necessario che
egli soffra molto e venga rifiutato da questa generazione».
Sap 7,22-8,1 Sal 118
Lc 17,20-25
«Il regno di Dio non viene in modo da attirare
l’attenzione»: questa discrezione di Dio e della sua opera commuove, ma allo
stesso tempo inquieta (e quanto sono affini questi due movimenti dell’animo!).
Commuove perché non si impone, ma inquieta perché nel nostro chiasso potrebbe
passare inosservato. La discrezione del Regno, però, è accompagnata dalla
certezza della sua realtà sempre presente: «Il Regno di Dio è in mezzo a voi».
Egli è qui. Il mio compito è leggere la sua presenza, essere la sua presenza,
in attesa della sua manifestazione inequivocabile, di cui sono – posso essere –
un barlume consistente.