In quel tempo, Gesù disse ai suoi
discepoli:
«Come avvenne nei giorni di Noè, così sarà
nei giorni del Figlio dell’uomo: mangiavano, bevevano, prendevano moglie,
prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne il diluvio
e li fece morire tutti.
Come avvenne anche nei giorni di Lot:
mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma, nel
giorno in cui Lot uscì da Sòdoma, piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece
morire tutti. Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si
manifesterà.
In quel giorno, chi si troverà sulla
terrazza e avrà lasciato le sue cose in casa, non scenda a prenderle; così, chi
si troverà nel campo, non torni indietro. Ricordatevi della moglie di Lot.
Chi cercherà di salvare la propria vita, la
perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva.
Io vi dico: in quella notte, due si
troveranno nello stesso letto: l’uno verrà portato via e l’altro lasciato; due
donne staranno a macinare nello stesso luogo: l’una verrà portata via e l’altra
lasciata».
Allora gli chiesero: «Dove, Signore?». Ed
egli disse loro: «Dove sarà il cadavere, lì si raduneranno insieme anche gli
avvoltoi».
Sap 13,1-9
Sal 18 Lc 17,26-37
Ci sono momenti in cui diventiamo coscienti
dell'inconsistenza e del valore della nostra esistenza. Sono momenti che
nascono da esperienze difficili, come la perdita di una persona cara, ma anche
da momenti felici di sapiente illuminazione. Purtroppo però gran parte dei
nostri giorni passano con l'illusione d'eternità, un'illusione che ci sciupa
l'oggi con l'alibi del domani. Gesù non vuole che viviamo l'idea della sua
venuta come la spada di Damocle, ma vuole che viviamo l'unico tempo possibile:
l'ora. L'ora è l'unico accesso possibile alla felicità, alla verità e
all'Eterno.