Buonasera prof!
Avrei una domanda o meglio una domanda che hanno fatto a me e io non ho saputo
rispondere (giusto per essere sincero!) come mai se celebriamo in italiano
continuiamo a dire Amen piuttosto che Così sia. Grazie e buona serata!
*
Caro N.,
Non sentirti inadeguato
se non hai saputo rispondere. Ti dico con un sorriso che, quando si studia
teologia, non è certo tra le questioni che si pongono in classe (o durante gli
esami). Anzi, ho tardato nel rispondere perché, come puoi immaginare, la
questione non è di radicale importanza per vivere la fede. Alcuni amici di una
certa età concludono ancora le loro preghiere con un “così sia” e sono sicuro
che il buon Signore gradisce e accoglie lo stesso le loro preghiere.
Perché, pero, è
preferibile dire: «amen», piuttosto che «così sia»? O, per porre la domanda
come ti è stata posta, perché continuiamo a dire «amen», che è una parola di
origine ebraica, nelle nostre preghiere tradotte in italiano?
Tutto sta nel cogliere
il senso profondo del termine «amen». La parola deriva dal verbo ebraico ‘aman.
Essa implica il riconoscimento di stabilità e di sicurezza. E prima di tirare
conclusioni semplicistiche: la stabilità e la sicurezza non riguardano
primariamente noi, ma il Signore nel quale poniamo la nostra fiducia.
Ad ogni
preghiera noi confessiamo e confermiamo con le labbra e con il cuore che Dio è
degno di fede e di fiducia. Prima di essere un impegno di far sì che così sia,
il nostro amen è un atto di affidamento. È sulla base dell’apertura fiduciosa al
Signore che ci apriamo a cooperare con la sua grazia.
L’amen ha a che
fare con la fede stessa (emunah in ebraico). Esso ci ricollega con la
ricca gamma di significati implicati nella fede biblica. Credere, infatti, non
è solo riconoscere come vero, ma è riconoscere come buono e affidabile. Più che
credere che, è credere in.
L’israelita,
per parlare dell’affidabilità del Signore, non usa immagini di cristallina limpidezza
filosofica volte a definire l’essere di Dio, ma usa immagini di
solidità, di protezione nelle quali trova la propria definizione, alla
luce dell’amore e della custodia di Dio: il Signore è roccia, baluardo, scudo,
fortezza, rifugio. Chi è con lui non vacilla, non può vacillare!
L’amen è un
atto coinvolgente che implica sia il riconoscimento dell’opera fedele di Dio,
sia la trasformazione che apporta quest’opera nella mia vita se acconsento. Ti
auguro, ogni volta che pronunci l’amen, di essere marianamente presente alla
Presenza.