Mentre scendevano dal monte, i discepoli
domandarono a Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire
Elìa?».
Ed egli rispose: «Sì, verrà Elìa e
ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elìa è già venuto e non l’hanno
riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il
Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro».
Allora i discepoli compresero che egli
parlava loro di Giovanni il Battista.
Sir 48,1-4.9-11 Sal 79
Mt 17,10-13
Mi si è fermato il cuore quando ho letto
queste parole di elogio del Siracide rivolte a Elia: «Beati coloro che ti hanno
visto e si sono addormentati nell’amore». Desidero proprio che si dica questo
di me, o meglio che Tu faccia questo in me. Che chiunque mi incontri veda
l’amore, il Tuo amore e riposi fiducioso come un bambino in Te. È proprio per
questo il vangelo ci dice che «Elia deve venire prima». Solo chi è nell’Amore
può riconoscere Cristo. E Giovanni il Battista – ogni Giovanni, ogni discepolo
di Gesù! – che ha il pathos d’amore d’Elia, ha questa missione: far amare
l’Amore.