In
quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Guardatevi
dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle
loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per
dare testimonianza a loro e ai pagani.
Ma,
quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché
vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a
parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Il
fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno
ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio
nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato».
At
6,8-12;7,54-60 Sal 30 Mt 10,17-22
All’indomani
del Natale festeggiamo un diacono martire che è tutto un programma. Fu scelto
per dare pane alle mense, eppure venne lapidato perché non si era limitato a
dare pane mortale, ma annunciava il Pane della Vita. Stefano ci ricorda che
all’uomo non basta riempire la pancia, è necessario riempire il cuore. Ci ricorda
che dare vera dignità alle persone non consiste nel servirle, ma nel
riscattarle. Ci ricorda che chi ha assaggiato una briciola del Pane Vivo nato a
Bet-lehem, non può più condividere questo pane, l’unico che sazia la vera fame
del mondo che più del pane, ha fame di senso, di speranza. Ha fame dell’Amore.