In
quel tempo, Maria disse:
«L’anima
mia magnifica il Signore
e
il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché
ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora
in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi
cose ha fatto per me l’Onnipotente
e
Santo è il suo nome;
di
generazione in generazione la sua misericordia
per
quelli che lo temono.
Ha
spiegato la potenza del suo braccio,
ha
disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha
rovesciato i potenti dai troni,
ha
innalzato gli umili;
ha
ricolmato di beni gli affamati,
ha
rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha
soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi
della sua misericordia,
come
aveva detto ai nostri padri,
per
Abramo e la sua discendenza, per sempre».
1Sam
1,24-28 1Sam 2 Lc 1,46-55
Maria
non era sterile, la sua vicenda costituisce un unicum nella Bibbia (e
nella storia). Eppure, vista sullo sfondo dell’umanità, la sua storia non è
così lontana dalle sterili miracolate di Israele. In che senso? Nel senso che l’umanità
il cui fine è generare Dio e generarsi in Dio era chiusa nell’arco di una
generazione senza rigenerazione fino a quando Maria non ha detto sì alla follia
d’amore chiamata incarnazione. È in lei che tutta l’umanità, fino ad allora
sterile, può cantare il suo Magnificat: «L’anima mia magnifica il Signore e
il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore».