John the Baptist with Jesus Lamb

In quel tempo, Zaccarìa, padre di Giovanni, fu colmato di Spirito Santo e profetò dicendo:
«Benedetto il Signore, Dio d’Israele,
perché ha visitato e redento il suo popolo,
e ha suscitato per noi un Salvatore potente
nella casa di Davide, suo servo,
come aveva detto
per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo:
salvezza dai nostri nemici,
e dalle mani di quanti ci odiano.
Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri
e si è ricordato della sua santa alleanza,
del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre,
di concederci, liberati dalle mani dei nemici,
di servirlo senza timore, in santità e giustizia
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.
E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,
per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza
nella remissione dei suoi peccati.
Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio,
ci visiterà un sole che sorge dall’alto,
per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre
e nell’ombra di morte,
e dirigere i nostri passi
sulla via della pace».

2Sam 7,1-5.8-12.14.16   Sal 88   Lc 1,67-79


Padre Michael Paul Gallagher che mi ha accompagnato spiritualmente per un po’ di anni e che riposa ora nel Signore mi disse una volta durante un colloquio di pregare l’inno di Zaccaria e di soffermarmi sulle parole: «E tu bambino sarai chiamato profeta dell’Altissimo, perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade» e meditare che le parole di Zaccaria che si riferiscono a Giovanni, parlano anche di me (e a te). Anche io sono chiamato a preparare la via del Signore. Anche io ho una vocazione profetica. La parte difficile ma bella è che questa vocazione la esercito meglio quando la prima strada che preparo è quella del mio cuore e quando sono soprattutto profeta verso la mia esistenza. Solo chi purifica il proprio cuore può irradiare il Signore. Solo chi cammina dietro a Gesù può indicare la sua strada. Ma la cosa più bella è che il Signore, benedetto il suo nome, è all’opera, noi dobbiamo “solo” co-operare.