In
quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro:
«Andate
in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà
battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato.
Questi
saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome
scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se
berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e
questi guariranno».
At
22,3-16 Sal 116 Mc 16,15-18
L’incisività
dell’annuncio di Paolo, soprattutto quando annuncia la grazia che l’ha
sollevato e salvato, viene certamente dalla potenza dello Spirito, ma viene
anche dal pathos della sua umanità che ha sperimentato la potenza della
risurrezione di Cristo. Le colonne della Chiesa non sono arcangeli immacolati,
ma uomini convertiti, uomini che guariscono perché sono stati guariti, che
annunciano una misericordia che hanno sperimentato in prima persona.
D’altronde, «da dove potrà mai entrare Gesù, se non da un cuore spezzato?»
(Oscar Wilde).