Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. Subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.

1Sam 1,1-8   Salmo 116   Mc 1,14-20


Questo vangelo, letto all’inizio della prima settimana del tempo ordinario, assume un significato particolare. Programmatico direi. Il tempo liturgico del Natale, in cui abbiamo celebrato il «sì» di Dio, non è uno stucchevole ricordo, è un richiamo forte ad amare l’Amore, a cor-rispondergli il nostro «sì». Dove è l’Amato il tempo si ferma, si compie - «Il tempo è compiuto» - e l’unica cosa che manca è il consenso dell’amata, dell’umanità. In Gesù, il regno di Dio si è fatto vicino, uno di noi, si è fatto vita della nostra vita. Non ci resta che convertirci all’amore, proprio come quei primi giovani che, senza indugio, hanno creduto all’Amore di Dio trasfigurando i loro mestieri umani in ministero divino.