In
quel tempo, Gesù, con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo seguì
molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme, dall’Idumea e da
oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidòne, una grande folla, sentendo
quanto faceva, andò da lui.
Allora
egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della folla,
perché non lo schiacciassero. Infatti aveva guarito molti, cosicché quanti
avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo.
Gli
spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano: «Tu sei
il Figlio di Dio!». Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli
fosse.
1Sam
18,6-9; 19,1-7 Sal 55 Mc 3,7-12
È sottile
il messaggio di questo vangelo. A un occhio disattento, sembra che sia alta
stagione per la missione di Gesù. Folle immense lo seguono. Perfino i demoni lo
riconoscono! Eppure, alcuni particolari della pericope sono rivelatrici. La
gente lo segue per quello che fa, ovvero, per i miracoli, le guarigioni
fisiche. È disattenta al suo insegnamento e a lui tant’è vero che lui stesso
chiede ai discepoli di tenergli pronta una barca «perché non lo
schiacciassero». E poi, la fede dei demoni lo sa: è impeccabile dottrinalmente,
ma penosamente nulla nella prassi. La parola ci interpella con una domanda
sempre attuale: segui Gesù per servirlo o per servirtene?