C'è una differenza importante tra fatti ed eventi. Un fatto è qualcosa che accade, un evento è un'esperienza che attraversi, anzi che ti attraversa e ti segna. È un incontro e una persona che ti stravolge con la sorpresa del suo sguardo. Con la tenerezza della sua cura. Imparare a riconoscere la presenza di quel sguardo, il calore di quella carezza trasforma i fatti anonimi in eventi personali. Ciò che spesso ci manca non sono le meraviglie, ma il senso di meraviglia. Il cuore indurito non vede perché non si mette in ascolto. L'accesso alla visione è l'udito grato.
1Gv 4,11-18 Sal 71 Mc 6,45-52
[Dopo che i cinquemila uomini furono saziati], Gesù subito costrinse i suoi discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, a Betsàida, finché non avesse congedato la folla. Quando li ebbe congedati, andò sul monte a pregare.
Venuta la sera, la barca era in mezzo al mare ed egli, da solo, a terra. Vedendoli però affaticati nel remare, perché avevano il vento contrario, sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare, e voleva oltrepassarli.
Essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono: «È un fantasma!», e si misero a gridare, perché tutti lo avevano visto e ne erano rimasti sconvolti. Ma egli subito parlò loro e disse: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». E salì sulla barca con loro e il vento cessò.
E dentro di sé erano fortemente meravigliati, perché non avevano compreso il fatto dei pani: il loro cuore era indurito.