In quel tempo si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».
Es 3,1-8.13-15 Sal 102 1Cor 10,1-6.10-12 Lc 13,1-9
Come quando si getta dell'acqua sulla sabbia si creano dei solchi, i quali più si prosegue nello stesso getto più si fanno definitivi, così avviene con le nostre azioni: più le facciamo, più diventano un'abitudine, un modo d'essere. Abituarsi a non dare frutto è condannarsi con le proprie azioni alla sterilità, alla morte... La Tua vita, che mi viene comunicata con il Pane e con la Parola, sia l'innesto della Tua fecondità nel mio cuore sterile. L'abbraccio dell'albero della Tua croce ravvivi il legno della mia morte.
Come quando si getta dell'acqua sulla sabbia si creano dei solchi, i quali più si prosegue nello stesso getto più si fanno definitivi, così avviene con le nostre azioni: più le facciamo, più diventano un'abitudine, un modo d'essere. Abituarsi a non dare frutto è condannarsi con le proprie azioni alla sterilità, alla morte... La Tua vita, che mi viene comunicata con il Pane e con la Parola, sia l'innesto della Tua fecondità nel mio cuore sterile. L'abbraccio dell'albero della Tua croce ravvivi il legno della mia morte.