In
quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell'uomo deve soffrire
molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi,
venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
Poi,
a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso,
prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita,
la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti,
quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se
stesso?».
Dt
30,15-20 Sal 1 Lc 9,22-25
Nel
Vangelo una cosa è sicura: Dio ti vuole morto! È impressionante il numero di
inviti a rinunciare alla propria vita, morire a se stessi... per entrare nella
logica di Dio, l'unica che dona vita vera e gioia profonda. Gesù in questo
snocciola la logica fin troppo evidente, e per questo nascosta, delle belle
cose della vita. Niente è nostro, neanche il nostro tempo che non possiamo
trattenere, ma tutto diventa "nostro" nella misura in cui lo diamo. È
rischioso, ma niente in paragone all'opzione della morte certa del conservarsi
sotto vuoto.