Prima
della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da
questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino
alla fine.
Durante
la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone
Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle
mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le
vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò
dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli
con l’asciugamano di cui si era cinto.
Venne
dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?».
Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo».
Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se
non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non
solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto
il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete
puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti
siete puri».
Quando
ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro:
«Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e
dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i
piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un
esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».
Is
61,1-3.6.8-9 Sal 88 Ap 1,5-8
Lc 4,16-21
Israele
vive la sua prima pasqua con i fianchi cinti, in segno di prontezza. Il Cristo
vive la sua ultima pasqua cingendo i fianchi per lavare i piedi dei discepoli. La
fede è fatta di prontezza, ma è anche fatta dalla coscienza che non siamo mai
abbastanza pronti; che abbiamo bisogno che lui scenda nei nostri inferi per
risuscitarci; che abbiamo bisogno del suo tocco per riabbracciare la nostra
umanità frantumata; che abbiamo bisogno di un Dio umano per imparare ad essere
umani.