In
quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano ciò che
era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
Mentre
essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse:
«Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma
egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro
cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e
guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo
questo, mostrò loro le mani e i piedi.
Ma
poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse:
«Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce
arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Poi
disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi:
bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei
Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e
disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo
giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il
perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete
testimoni».
At
3,11-26 Sal 8 Lc 24,35-48
Due
cose fa il Risorto per calmare i discepoli «sconvolti e pieni di paura». Mostra
loro le ferite dell’amore e manifesta loro che il Signore glorioso è diverso
ma non altro dal Gesù che hanno conosciuto: «“Avete qui qualche cosa da
mangiare?”. Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo
mangiò davanti a loro». Grande è il Signore! Ci mostra che la sua gloria non
nega la sua incarnazione, ma la conferma. Due “prove” offre di sé: entrambe
prove nella carne. In cielo forse avremo altri “argomenti”, ma su questa terra,
per mostrare la risurrezione, non abbiamo che il nostro amore e la nostra
conviviale umanità.