Sei
giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Làzzaro, che
egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Marta serviva
e Làzzaro era uno dei commensali.
Maria
allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne
cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si
riempì dell’aroma di quel profumo.
Allora
Giuda Iscariòta, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: «Perché
non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai
poveri?». Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un
ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro.
Gesù
allora disse: «Lasciala fare, perché ella lo conservi per il giorno della mia
sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me».
Intanto
una grande folla di Giudei venne a sapere che egli si trovava là e accorse, non
solo per Gesù, ma anche per vedere Làzzaro che egli aveva risuscitato dai
morti. I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere anche Làzzaro, perché
molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.
Is
42,1-7 Sal 26 Gv 12,1-11
«Se
uno desse tutte le ricchezze della sua casa in cambio dell'amore, non ne
avrebbe che disprezzo». Chi potrebbe capire il senso del gesto di Maria di
Betania? Non certo chi vive la fede nella logica del commercio e dello scambio
di profitto. Maria è il simbolo dell’anima che scopre che il nostro vero investimento
è sprecare la nostra esistenza per l’Amato. Betania è la casa dell’amicizia
dove tutto viene qualificato dalla relazione, dallo sguardo attento, dall’eccedere
che non supererà mai l’eccesso che Dio realizzerà in sei giorni.