Se le parole sono il batter d’ali per spiccare
il volo, il silenzio fecondato dalla presenza è il planare dell’aquila che
sposa il vento e sfida vincente il peso della gravità. «Il silenzio non si pone
come polo opposto alla voce, ma piuttosto come lo spazio in cui abita la voce.
Il silenzio porta nel suo grembo la voce, meglio è esso stesso voce che attende
di essere ascoltata»
Il silenzio non contraddice la voce, il
silenzio è lo spazio di ascolto e di risonanza della voce, delle parole, della
Parola. «La parte maggiore del violino è la scatola vuota, la parte più piccola
sono le quattro corde, ma il vuoto è indispensabile per la pienezza del suono»
(Balthasar).
La fede, come la musica e la poesia, ha bisogno del
silenzio, dell’attesa. Con il silenzio dell’attesa, la fede si approfondisce in
amore e s’infiamma di speranza, si scopre assetata di una Parola, si sorprende
a vedersi attraversata da un’invocazione, si stupisce nello scoprirsi già
preghiera.tratto da Un Dio umano. Primi passi nella fede cristiana, Edizioni San Paolo.