Il primo giorno della settimana, al mattino
presto [le donne] si recarono al sepolcro, portando con sé gli aromi che
avevano preparato. Trovarono che la pietra era stata rimossa dal sepolcro e,
entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù.
Mentre si domandavano che senso avesse
tutto questo, ecco due uomini presentarsi a loro in abito sfolgorante. Le
donne, impaurite, tenevano il volto chinato a terra, ma quelli dissero loro:
«Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto. Ricordatevi
come vi parlò quando era ancora in Galilea e diceva: "Bisogna che il
Figlio dell'uomo sia consegnato in mano ai peccatori, sia crocifisso e risorga
il terzo giorno"».
Ed esse si ricordarono delle sue parole e,
tornate dal sepolcro, annunciarono tutto questo agli Undici e a tutti gli
altri. Erano Maria Maddalena, Giovanna e Maria madre di Giacomo. Anche le
altre, che erano con loro, raccontavano queste cose agli apostoli.
Quelle parole parvero a loro come un
vaneggiamento e non credevano ad esse. Pietro tuttavia si alzò, corse al
sepolcro e, chinatosi, vide soltanto i teli. E tornò indietro, pieno di stupore
per l'accaduto.
Es
14,15- 15,1 Es 15,1-7a.17-18 Rm 6,3-11
Lc 24,1-12
Il naufrago di una nave esercita su ciò che la
circonda un effetto di risucchio che trascina giù tante cose. Così i nostri
naufragi esistenziali infrangono i nostri sogni e affrangono le nostre gioie.
La parola dell’inviato del Signore si rivolge in questa veglia a noi: «Perché
cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto». Lui ha attraversato
la nostra morte, ma non per rimanervi sepolto. È entrato come luce nella
tenebre per squarciarla dal di dentro. Il «sia la luce» creatore, diventa oggi
ricreatore, redentivo. Non rimanere nel sepolcro. Cristo è risorto e fa
risorgere.