In
quel tempo, la folla disse a Gesù: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti
crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto,
come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”».
Rispose
loro Gesù: «In verità , in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane
dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti
il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo».
Allora
gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane».
Gesù
rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi
crede in me non avrà sete, mai!».
At
7,51-8,1 Sal 30 Gv 6,30-35
Mosè
ha distribuito un pane, Gesù è il pane di Dio che si dona: «Prendere e
mangiatene tutti». Il pane di Mosè durava una sola giornata. Il pane che è
Cristo è per la vita eterna. Con un pane così l’unico segno che si possa
credere è quello di essere segnati. E l’unica possibilità è quella di
consegnarsi. Vogliamo garanzie per avere fede in Cristo; Cristo ci dice invece:
“L’unica vostra garanzia a vita – anzi, in eterno – è la fede in me”. La sfida
della fede non urta contro la ragione, ma contro la paura, la paura di
affidarsi al Dio che si affida alle nostre mani come un pezzo di pane. Motivo
per cui non fidarsi è la peggior follia.