In
quel tempo, [Gesù, alzà ti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]
«Padre
santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola
cosa, come noi.
Quand’ero
con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho
conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della
perdizione, perché si compisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico questo
mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia.
Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del
mondo, come io non sono del mondo.
Non
prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Essi non
sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità . La tua
parola è verità . Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel
mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella
verità ».
At
20,28-38 Sal 67 Gv 17,11-19
Preghiamo
spesso: «Sia santificato il tuo nome». Ma come? Gesù in questo vangelo ci
indica una via fatta di tre doni: il nome, la parola e la verità . Non sono tre
realtà distinte, ma convergenti. Il nome di Dio è nostro scudo e custodia, quel
nome che abbiamo ricevuto come battezzati, dono gratuito che ci dona la grazia
della figliolanza. Questo nome ci custodisce prima di chiederci di custodirlo!
E lo custodiamo con il nutrimento della parola scritturistica ed eucaristica.
Infine, la parola dell’annuncio e del pane operano in noi se camminiamo nella
verità . Ecco tre gesti: lasciarsi accogliere, accogliere e custodire.