In
quel tempo, dissero i discepoli a Gesù: «Ecco, ora parli apertamente e non più
in modo velato. Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno
t’interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio».
Rispose
loro Gesù: «Adesso credete? Ecco, viene l’ora, anzi è già venuta, in cui vi
disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo,
perché il Padre è con me.
Vi
ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma
abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!».
At
19,1-8 Sal 67 Gv 16,29-33
La
psicologia del self-help spinge continuamente l’uomo a prendere atto del
suo potenziale umano e divino allo stesso tempo. Un simile approccio contrasta
con la visione biblica. Una visione che Gesù esprime in questo vangelo. La
Scrittura non ci invita a confidare nella nostra forza, ma nella forza del
Signore. Solo Lui è degno di fede assoluta e di fiducia piena. Solo lui è «roccia
della nostra salvezza». «Nell’uomo non c’è salvezza». Ma questo non implica
arrendevolezza. Implica piuttosto un atto di riconoscimento che solo Dio è Dio
e che noi siamo Sue creature che facciamo le sue grandi opere solo se dimoriamo
in Lui.