In
quel tempo, Gesù disse ai farisei e agli scribi questa parabola:
«Chi
di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel
deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova?
Quando
l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli
amici e i vicini e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia
pecora, quella che si era perduta”.
Io
vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte,
più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione».
Ez 34,11-16
Sal 22 Rm 5,5-11 Lc 15,3-7
A volte
immaginiamo Dio come un manager. «Non sei ultra efficiente? non sei competitivo?
sei licenziati!». Ma in Cristo, Dio si è rivelato come Padre. Un padre o una madre,
quando hanno un figlio più debole, lo coprono con cure maggiori, con un’attenzione
particolare per sollecitare la sua fioritura. Vangelo è questo: la mia povertà
non mi deve atterrare perché proprio essa attira Dio. «Chi è molto piccolo
venga a me» recitava la vecchia traduzione di Proverbi 9,4.