In
quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State
attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere
ammirati da loro, altrimenti non c'è ricompensa per voi presso il Padre vostro
che è nei cieli.
Dunque,
quando fai l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli
ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In
verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai
l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua
elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti
ricompenserà.
E
quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli
angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente.
In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu
preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel
segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E
quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono
un'aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico:
hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la
testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il
Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».
2Re
2,1.6-14 Sal 30 Mt 6,1-6.16-18
La
religiosità che va troppo in superficie, raramente va in profondità. Ognuno di
noi, come la sposa del Cantico, ha bisogno di una «stanza del vino», dove inebriarsi dell'Amato. L'ebbrezza si diffonderà, ma il «segreto del Re» rimane
custodito. Questa intimità, che rende l'Amato unico per noi e rende ognuno di
noi inspiegabilmente unico/a per l'Amato, è l'unica ricompensa che vale.