In
quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete
inteso che fu detto: “Occhio per occhio” e “dente per dente”. Ma io vi dico di
non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra,
tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la
tunica, tu lascia anche il mantello.
E
se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due.
Da’
a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle».
1Re
21,1-16 Sal 5 Mt 5,38-42
Nelle
raccomandazioni di Gesù in questo vangelo si fondono follia e sapienza. Da un
lato c’è la follia che scardina ogni logica di prevaricazione umana, la follia
dell’amore crocifisso che non contende, ma tende la mano; dall’altro lato, c’è una
grande sapienza che il Maestro, l’uomo perfetto, ci indica come via della serenità.
Quanti di noi, infatti, sono tristi, oppressi e desolati perché non riescono a
perdonare un misfatto arcaico? Non sempre il male si vince resistendo, a volte
si vince desistendo. In inglese esiste l’espressione Let go and let God,
che si potrebbe rendere così: lascia perdere e lascia fare a Dio. È passività? No,
quando non si può fare niente, è la più efficiente attività.