In
quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Voi
siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si
renderà salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla
gente.
Voi
siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un
monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul
candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda
la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e
rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».
1Re
17,7-16 Sal 4 Mt 5,13-16
Le
due analogie usate da Gesù in questo vangelo dettano lo stile della presenza
cristiana nella città terrena. Siamo sale. Non miriamo a dominare. Non è la
finalità del sale. Ma esaltiamo ciò che vi è di buono e di bello nella storia.
Siamo luce. Non tacciamo delle tenebre. Ma non scadiamo neppure a fare i
criticoni da salotto. Dimorando nel Cristo, Luce del mondo, illuminiamo. La
luce non ha bisogno di maledire la tenebra per splendere. Sta lì, illumina e
convince.