In
quel tempo, chiamati a sé i suoi dodici discepoli, Gesù diede loro potere sugli
spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.
I
nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo
fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e
Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo;
Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì.
Questi
sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non
entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute
della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli
è vicino».
Os
10,1-3.7-8.12 Sal 104 Mt 10,1-7
Nel
film “State buoni se potete” c’è una scena in cui Filippo Neri e Ignazio di
Loyola parlano delle missioni all’estero e Filippo dice all’amico che non è necessario
andare nelle Indie in quanto già porta san Giovanni è terra di missione. È in questo
senso che possiamo capire il vangelo di oggi. Oltre allo sviluppo nella coscienza
missionaria di Gesù che gli studiosi evidenziano, c’è un motivo pedagogico che
è di grande lezione anche a noi: prima di testimoniare il vangelo al mondo
intero, inizia a testimoniarlo nel tuo piccolo mondo… e prima di tutto
evangelizza te stesso lasciandoti chiamare e amare da Cristo.